Le nuove tende della cucina…

… ho aspettato mesi per vedere le mie tende montate sulle finestre della cucina. Ho gustato l’attesa immaginando come tutta la stanza potesse cambiare e quando l’artigiano che le confezionate mi chiamata al telefono dicendomi che erano pronte {in un momento del tutto inaspettato} sono rimasta un po’ confusa. Non capivo se potevo essere contenta oppure se avessi voluto aspettare ancora un poco, solo per convincermi che la scelta era quella giusta.

In realtà avevo aspettato tanto, non era il caso di avere dubbi anche perché l’artigiano aveva ormai fatto il lavoro: a quel punto si trattava solo di montare i nuovi bastoncini e infilarci le tende.

Il mini progetto è cominciato alla fine dell’estate quando ho deciso di rinfrescare la cucina. Sono andata dal tappezziere alla ricerca di stoffe sia per le tende sia per lo schienale della panca, che non mi è mai piaciuto con quei trucioli troppo rustici e di un colore troppo neutro {è quello nella foto qui sotto}.

Il mio primo obiettivo è stato quello di ‘sbiancare’ le pareti per avere una base neutra e chiara che riflettesse la luce giocando, successivamente, con il colore degli accessori {amo i colori non potrei farne a meno, se vuoi la mia guida basta che ti iscrivi alla newsletter lasciando il tuo indirizzo email, in alto a destra del blog}. Se ci fai caso è un metodo di arredo molto usato nello stile nordico: base bianca e oggetti colorati.

Ho scelto perciò una stoffa bianco latte, perché rispetto al color burro, è meno rustico; il decoro è invece un semplice fiorellino ricamato. Ho apprezzato molto la semplicità di questo tessuto prodotto da un’azienda italiana {Blu Danubio} perché mi permette di mantenere lo stile contemporaneo e lineare della cucina.

Poi ognuno deve metterci del suo: il tappezziere ha arricchito la tenda con un decoro usato in passato da Mastro Raphael. Mi ha convinta subito perché essenziale.

Dal sistema pacchetto sono passata al classico bastoncino {in acciaio satinato per seguire altri particolari della cucina} perché cercavo un modo più pratico di accostare le tende, sfilarle al momento del lavaggio. A mio parere tutto ciò che riguarda la cucina deve essere comodo e di facile organizzazione.

Dalle tende bianche sono partita per poi raccontare attraverso gli oggetti sensazioni ed emozioni di tutti giorni, la vita mia e della mia famiglia. Arredare la propria casa in fondo è un atto intimo e profondo e come tale va fatto senza fretta, pensando bene a come siamo e a come vogliamo raccontarci. Non trovi?

Per lo schienale è stato amore a prima vista e, insieme, il classico colpo d’occhio perché fra la quantità infinita di tende e stoffe che ho visto nel laboratorio del tappezziere, il disegno e i colori del tessuto che ho scelto non solo mi sono piaciuti molto ma erano i più adatti alla mia cucina. Si accostano bene al giallo dei mobili e al rosso degli accessori, legandoli insieme.

Avevo bisogno di colore. Vivo la cucina come un luogo conviviale, di incontro della famiglia e degli amici. Delle confidenze e delle chiacchiere con mia sorella, con i biscotti da inzuppare nel un the alla frutta.
Credo accada quasi in tutte le nostre case.

La cucina rappresenta il luogo della mia solitudine mattutina da assoparare con lentezza.

Mi alzo alle sei, preparo la moka e aspetto che il caffé sia pronto guardando dalla finestra {finalmente ora accosto con facilità le tende} le prime luci che si accendono nelle cucine dei vicini. E così, a distanza, condivido un rito che mi fa stare bene.
La mia sana solitudine non dura poi molto, dalle sette in poi aspetto che la porta si apra. La sorpresa sta nel chi la apre: Pier, mio marito, o Nicolò, mio figlio? Il momento è sempre dolce, tutti e due mi siedono accanto. Poche parole, il risveglio è una questione delicata.
Poi prepariamo la colazione per tutti.

Per questo ho voluto che la cucina fosse un ambiente vivace e allegro. Felice. Volevo rispecchiasse il nostro modo di viverla e questo è stato possibile attraverso l’uso del colore.