specchio
DECOR

Specchio specchio delle mie brame

Ho uno strano rapporto con lo specchio. Di odio e amore. Non credo di sbagliare molto nel dire che uno specchio riflette il rapporto con noi stessi, sempre contraddittorio, mai del tutto pacifico. Giorni in cui rifiuto la mia immagine, in cui non esiste nulla che vorrei salvare di me. 

Giorni in cui il naso è troppo lungo, la fronte esageratamente alta e i segni di espressione intorno agli occhi acquistano spietatamente il loro vero nome, rughe. A volte però lo specchio mi è amico. Sono quei giorni in cui mi dico che tutto sommato la mia immagine non è tanto male. Che in fondo condannarmi a un’eterna giovinezza o stravolgere il mio aspetto sarebbe una inutile crudeltà inutile, oltre che ridicola, e che nessuna donna dovrebbe farlo. Invecchiare bene avendo cura di sè, con questo pensiero ho deciso di fronteggiare lo specchio.

Da questo rapporto dipende la presenza degli specchi in casa mia {in fondo le nostre case sono l’immagine riflessa di noi stessi}: il classico specchio in bagno sopra il lavandino per ovvie ragioni di toelettatura e lo specchio in corridoio che serve un po’ a tutti per specchiarsi prima di uscire. Non un granché, direi. Eppure nella mia minicasa lo specchio sarebbe un alleato prezioso, perché ha il grande merito di ingrandire le stanze e possiede una grande forza decorativa.

Trovo che uno specchio, al di là del rapporto con la mia immagine riflessa, sia un oggetto molto interessante per la bellezza estetica, per le sue origini {egiziane} e la sua storia {veneziana}. A Venezia l’arte degli specchi si sviluppò e crebbe come in nessun altro luogo al mondo. Mi ricordo che da bambina il signor Luciano, amico veneziano di papà, veniva in vacanza nel mio paese e portava tanti piccoli specchi. Li faceva lui, lui era un artigiano degli specchi e ci raccontava spesso del suo lavoro. Affascinante e complesso.

I miei preferiti sono gli specchi italiani degli anni ’50, amo la loro elegante semplicità e linearità senza fronzoli da accostare a mobili moderni, i quali hanno sempre bisogno di un dettaglio particolare per non apparire freddi.

Se hai voglia di continuare a leggere fino in fondo, ti racconto la storia dello specchio e potrai godere di belle immagini decor.
Enjoy!

Storia dello specchio

Le tracce più antiche della produzione di piccoli specchi in vetro risalgono all’Egitto del I secolo A.C. Gli antichi specchi egizi giunti fino ai nostri giorni consistono in dischi metallici, generalmente in bronzo. Ce n’erano anche in rame, in argento e persino in lega metallica. Di forma piatta, venivano lucidati e puliti con cura. Ad essi era unito un manico che poteva avere forma di colonnina, di figura femminile o di una divinità. Soltanto i ricchi potevano permettersi il lusso di avere specchi, peraltro oggetti notevolmente apprezzati.

Anche i Romani tentarono piccole produzioni che non ebbero grande diffusione, pur in presenza di una grande capacità tecnica nella lavorazione dei vetri. Nel XII secolo in alcune zone della Germania e della Lorena si sviluppò un buon artigianato specchiero che metallizzava il vetro con il piombo o stagno senza però arrivare a produrre lo specchio di grande dimensione.

Specchio veneziano

Nel 1369 viene datata la prima produzione di specchi a Murano, il cui procedimento troppo complicato e oneroso, relegò lo specchio ad oggetto di lusso. Verso la metà del XV secolo, Angelo Barovier inventò a Murano il “cristallo”,un vetro così limpido, trasparente e incolore da assomigliare al cristallo di rocca: sarà uno dei segreti degli specchi veneziani. Cento anni dopo (1540) Vincenzo Redor, veneziano, mise a punto e brevettò un procedimento di spianatura e lucidatura delle lastre di vetro che consentì di ottenere specchi con superfici perfettamente piane e regolari. E’ lui l’inventore degli specchi veneziani.

specchio antico

Il tramonto delle glorie settecentesche della Serenissima fece diminuire la produzione degli specchi, ma la tradizione artigianale della laguna sopravvisse. Nella seconda metà del XIX secolo la Società Salviati rilanciò la produzione di vetri artistici, restituendo orgoglio agli artigiani muranesi. Nel ‘900, invece, sarà Nicolò Barbini, con pochi altri, a salvare la produzione di specchi veneziani, quasi dimenticata all’inizio del secolo, reinterpretando un inestimabile patrimonio di tecniche e segreti, riproponendolo al mondo intero. Una storia di artigianato italiano.

Specchio anni ’50

Nel 1933 Gio Ponti progetta lo specchio FA33 per la più importante azienda di lampadari di quel periodo, FontanaArte, che Ponti e Pietro Chiesa fondarono un paio di anni prima. Con la sua forma curva pura e leggera, lo specchio FA33 è – per me – un inno alla femminilità e all’eleganza. Nei due decenni successivi, negli anni ’40 e ’50, l’Italia produsse specchi di notevole bellezza.

specchio FA33

 

specchio

 

specchio anni 50

specchio italiano anni 50

Specchio grande

Per stupire, lo specchio grande è una delle idee decor più belle. Da mettere in camera da letto e in soggiorno. Mi raccomando, fissa lo specchio saldamente… non so se sei superstizioso ma rompere uno specchio si traduce in 7 anni di sfortuna. In realtà è solo superstizione. Le spiegazioni originarie di questa credenza sono due.

Innanzitutto i cinesi, e gli orientali in genere, i quali credono che ogni luogo ove venga riflesso il corpo umano sia sacro, misterioso e perciò anche pericoloso poiché cattura, assieme all’immagine, anche l’anima di colui che vi si riflette. Rompere uno specchio quindi significa distruggere anche parte dell’esistenza/spirito di chi lo usa abitualmente; quindi è funesto presagio.

Dall’antica Roma in poi invece, quando si diffuse questa credenza in ambito europeo, la rottura di uno specchio aveva il significato di porta sfortuna per motivi molto più prosaici, e qui saltan fuori pure i 7 anni. Gli specchi allora infatti costavano moltissimo a causa del primitivo strato d’oro, argento o rame puro che veniva spalmato come riflettente sulla base prima di posarci sopra la lastra di vetro. Romperne uno significava quindi sempre una grave “perdita“.

specchio gigante

specchio grande

specchio grande da parete

Specchio in bagno

In bagno lo specchio non può mancare. Ho raccolto alcune immagini, che mi sono piaciute molto, per decorare le pareti di questa stanza con gli specchi.

specchio bagno

specchio a muro

specchio arredo

specchio da parete

Specchio, idee decor

Uno specchio è un’idea decorativa adatta a ogni stanza, dai un’occhiata alle immagini qui sotto e lasciati ispirare.

specchio

specchio da muro

specchio design

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Immagini 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 9, 8, 9, 10, 11, 12, 13

Specchio specchio delle mie brame ultima modifica: 2016-06-24T11:38:51+02:00 da Benedetta

3 Commenti

  • Rispondi mariannac 02/07/2016 a 21:33

    Bellissimo lo specchio grande e tondo

    • Rispondi Benedetta 02/07/2016 a 21:52

      anche a me ha colpito. crea una bella contrapposizione con il rettangolo delle pareti.

  • Rispondi Anna 02/08/2016 a 17:49

    Ho imparato la storia dello specchio! E tu conosci le opre/specchio di Michelangelo Pistoletto?
    Baci

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