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Questione di viaggi

Non mi sono mai piaciute le partenze. Hanno il gusto amaro di un’assenza, di qualcuno che va via e ti lascia solo. Sarà che ho scritte nell’anima le partenze di mamma e papà, con la loro valigia in mano pronti per andare in Germania a lavorare. Cinque mesi senza vederli, con la sola microscopica consolazione di sentire la loro voce al telefono. Come me tanti altri bambini, tutti orfani momentanei ma pur sempre orfani. E prima di noi, la generazione dei nostri genitori e prima ancora la generazione dei nostri nonni. Eccola qui la tristezza di essere emigrante.

Viaggiare ha tutto un altro sapore. Quello della condivisione in primis, perché voglio che i miei occhi possano vedere quello che vedono i miei compagni di vita. Perché la gioia è più piena e completa se abbiamo accantono le persone che amiamo. Che ho voglia di ridere in tre, di giocare sulla sabbia con Nicolò, accarezzare Pier davanti a un tramonto mediterraneo, di uscire la sera e scovare qualche ristorantino dove mangiare piatti della tradizione locale e buon vino. Scoprire l’artigianato del posto, che l’Italia è piena di strabilianti botteghe dove si tramanda un saper fare prezioso che tutto il mondo ammira.

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I viaggi ti lasciano sempre un bel ricordo. Di gelato al pistacchio di Bronte e di granite al limone, di origano e capperi, di tonno appena pescato acquistato nell’unica pescheria di paese. Di sapore di Sicilia, una terra speciale che mi ha riempito il cuore di emozioni , generosità e ospitalità e gli occhi di mare limpido e sabbia bianca. Mi ricordo all’aeroporto di Trapani il signor Alfonso con il suo furgoncino, insieme abbiamo percorso un’ora di strada tra colline, vigneti, campi seminati a grano prima di arrivare a San Vito Lo Capo. Che strano paese, tutto bianco, con le case basse e le strade lastricate l’una perpendicolare all’altra disegnate con una regolarità surreale. E il mare incredibilmente azzurro, che non serve andare ai Caraibi per trovarlo. Oh vorrei tanto tornarci in Sicilia!

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E poi ci sono i viaggi in Germania. Per andare a trovare il nonno tutte le estati mentre fa i gelati artigianali di Zoldo, i più buoni del mondo! Ci siamo sempre assorbiti lunghe, interminabili code, che si sa che in agosto va così e i tedeschi sono efficienti e piantano cantieri in ogni dove fino al 2016 per ampliare, ristrutturare, migliorare tutta l’aorta autostradale. Una volta arrivati a destinazione però ci godiamo Wiesbaden in tutta la sua bellezza, è una città così elegante e signorile. Con i suoi giardini verdi e gli stagni, con il teatro dove ha cantato il mitico Luciano Pavarotti e con i palazzi gotici dalle guglie immerlettate.

Viaggio con la mente e nella mia interiorità quando mi trovo in situazioni che mi mettono disagio. Quando avverto che le persone intorno sono false, quelle che hanno voglia di pugnalarti alle spalle e che il loro sorriso non è sincero ma cela miseri pensieri. Viaggio per fuggire dalla povertà umana, quella di certi ambienti dove vince chi è più dannatamente stronzo e i sentimenti non contano. Fuggo dagli spiriti gregari e dai leccapiedi, dalla rabbia dell’invidia. Viaggio su mondi diversi, immagino sorrisi sinceri, luoghi familiari dove le parole escono dalla bocca senza accenti maligni e senza sputare veleno, dove un saluto è un vero buongiorno. Dove rispetto e gentilezza hanno valore.

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Viaggio la sera, con questo libro in mano, assieme a Nicolò facciamo il giro del mondo. Guardiamo le figure, gli racconto quel che so, gli mostro dove siamo stati e lui mi fa mille domande. La curiosità dei bambini è uno stimolo potente anche per noi adulti, spesso sopraffatti dalla quotidianità, per migliorarci e per provare quella meraviglia di cui parlava Aristotele il mio filosofo preferito.

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Guardando questo lupo Nicolò mi ha chiesto se è quello che avremmo dovuto vedere lo scorso anno in Abruzzo. Sì, proprio lui … quello delle tante favole per bambini e che abbiamo scoperto non essere così feroce. Ma che è vulnerabile e rischia l’estinzione. Che peccato non averlo incontrato! Immaginiamo i suoi occhi, lo sguardo selvaggio e libero, lo vediamo correre con il vento tra i boschi della Majella in cui ci siamo addentrati con timore.

Pensiamo intanto a un nuovo viaggio, a quello che ci aspetta quest’estate. Nicolò mi ha chiesto se possiamo ‘restare dove si parla l’italiano’. Ho risposto di sì, che anch’io vorrei stare in Italia. Magari in Puglia oppure in Calabria. Ma ci è venuto in mente che lo scorso anno che in Germania aveva fatto amicizia con un bimbo tedesco. Me li ricordo bene, mi è rimasto impresso il loro gioco senza parole fatto di sguardi intensi e occhiate furtive, di piccoli gesti. I bambini conoscono tanti linguaggi, viaggiano tantissimo e penso che abbiamo tanto da imparare se solo dimentichiamo di essere ‘grandi’.

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Pagina dopo pagina questo libro ci sta regalando viaggi meravigliosi.
E voi, viaggiate con i vostri bambini? e con la mente?

Mappe
Un atlante per viaggiare tra terre, mari e culture del mondo
Illustrazioni di Aleksandra Mizielinska e Daniel Mizielinski
Edito da ElectaKids

 

Questione di viaggi ultima modifica: 2015-01-29T12:41:32+01:00 da Benedetta

4 Commenti

  • Rispondi Marianna 01/02/2015 a 23:01

    Quante accezioni;) bello!!!

    • Rispondi Benedetta 02/02/2015 a 10:40

      grazie!

  • Rispondi Marianna C. 05/02/2015 a 22:22

    Al momento viaggio solo con la mente…..

    • Rispondi Benedetta 06/02/2015 a 16:09

      … sono i viaggi più importanti!

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