ARREDARE CON L'ARTIGIANATO, CERAMICHE

L’intervista esclusiva: Mariano Fuga e i suoi tuffatori in ceramica

Amore a prima vista lo è stato per davvero. Quando  la prima volta ho visto i tuffatori in ceramica di Mariano mi innamorata. Leggeri, delicati, morbidi e in movimento esprimono una singolare serenità, sospesa tra discrezione e malinconia. Ero alla Galleria Gulliver, dove non ho esitato ad acquistare un tuffatore.

I tuffatori sono espressione di un artigianato artistico di alta qualità e ricerca, di saper fare e anche di una spiccata sensibilità estetica. Così, pensandoci, è nata la curiosità di conoscere meglio il loro autore. Mariano Fuga. Mi ha concesso in esclusiva una bella intervista in cui parla del suo lavoro, delle sue ricerche e del business dell’artigianato. Con le sue difficoltà.

Sono onorata per quest’intervista perché non solo Mariano Fuga è uno dei maggiori ceramisti conosciuti a livello nazionale e internazionale ma anche perché le interviste lui non le ama.

Vi auguro buona lettura!

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Quando nascono e cosa simboleggiano i suoi bellissimi tuffatori?
Nascono con l’evolversi del mio lavoro di continua ricerca, in particolare, quando attorno agli anni ’90 ho sentito l’esigenza di “muovere” i miei personaggi che prima erano incisi su lastre o sculture, diventando quindi personaggi e tuffatori liberi di trovare una propria collocazione nello spazio circostante.

Si è formato in uno dei tradizionali luoghi dell’argilla, Nove (Vicenza): quanto conta nella formazione di un artigiano-artista il legame con il territorio?
E’ fondamentale, sta alla base per la realizzazione dei propri progetti.

Per esempio reinterpreta, innovandola, la tradizione dei cuchi vicentini, corretto?
Si, questo è uno dei temi della mia ricerca.

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Trio

Cosa significa sporcarsi le mani di argilla nella sua concezione artistica?
Dare forma a pensieri e idee, con il materiale più antico che l’uomo ha a disposizione: l’argilla.

Qual é il senso del colore nelle sue sculture? così delicato ma ben definito, con accostamenti inusuali, mai banali e sempre armonici.
Per me, scultore,  il colore non deve mai essere predominante  sulla forma dell’opera, ma deve servire per aumentare il senso di leggerezza della scultura.

Come si sta evolvendo la sua creatività?
Mettendo i miei personaggi sempre in nuove situazioni, prima in “volo-tuffo”, poi  in equilibrio, ora in  esercizi di risalita, movimenti onirici che testimoniano fasi diverse di momenti di vita.

Artigianato e business: sembrano non andare d’accordo eppure per vivere, un artigiano-artista ci deve pensare. La prima volta che ha deciso di iniziare la sua attività in proprio, come ha fatto a definire ciò che il suo business sarebbe dovuto diventare? e quali sono state le difficoltà iniziali per affermarsi?
Insegnando in un Istituto Statale d’Arte dal 1972, il mio lavoro di ricerca nel campo della ceramica artistica è stato facilitato, non mi sono mai sentito  sotto pressione per  conciliare la mia ricerca con il business.

Quali sono le maggiori difficoltà che può incontrare un ceramista in Italia? e quali sono i consigli che può dare ai giovani ceramisti che si mettono in proprio?
Le stesse difficoltà che incontrano tutti quelli che iniziano un percorso nel campo artistico. Ai giovani ceramisti l’unico consiglio che mi sento di dare è quello di lavorare, lavorare, lavorare, senza cedere all’insorgere delle prime difficoltà.

Definire il prezzo di un oggetto artistico-artigianale può essere un impasse sia per l’artigiano sia per l’acquirente che a volte non riesce a comprendere il valore del manufatto: come possono orientarsi sia gli uni che gli altri?
E’ sicuramente un problema, in quanto la definizione di un oggetto artistico non può essere vincolato da parametri tipo: tempo di realizzazione usati nell’industria. Per me rimane fondamentale la “sensazione” che si prova di fronte ad un oggetto finito, solo così si può definire un prezzo.

Sono convinta che esistano dei luoghi più o meno adatti all’esposizione e vendita dell’artigianato di valore. Da un lato però trovo che alcune gallerie siano troppo esclusive e poco democratiche, dall’altro ci sono luoghi che sviliscono l’artigianato. Che ne pensa? Come può un giovane artigiano talentuoso effettuare la giusta scelta?
Ultimamente si moltiplicano inviti a pagamento  per esposizioni sia personali che collettive; per un giovane artigiano talentuoso, questo sistema non può che limitare le occasioni per “mettersi in mostra”, anche per questo motivo le gallerie quasi sempre non facilitano i giovani, aumentando di fatto le difficoltà per far conoscere il proprio lavoro. Il pericolo per un giovane è quello di confondere il proprio prodotto con esposizione in luoghi che non permettano di valutare correttamente il proprio lavoro.

.. e questo è il mio tuffatore!

.. e questo è il mio tuffatore!

L’intervista esclusiva: Mariano Fuga e i suoi tuffatori in ceramica ultima modifica: 2015-06-12T17:49:20+02:00 da Benedetta

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