INTERIORS

Ikea: come e cosa acquistare {parte 1°}

Odi et amo: quello tra me e Ikea è un rapporto che negli anni si è evoluto. Dalla sbornia della scoperta iniziale e del“tutto bello, ah sì lo voglio tanto costa poco, se sbaglio colore dei cuscini – pazienza- tanto non mi sono dissanguata”, sono passata a uno sguardo più critico e consapevole del colosso svedese. Ora non corro più da Ikea come una ragazzina imbizzarrita, desiderosa di riempire il carrello, cerco invece di valutare al meglio quello che vale la pena di essere acquistato.

Mi rimbomba ancora nella mente il ricordo di tantissimi anni fa – quando Ikea ancora non aveva conquistato il mercato italiano – mia cugina che vive per la maggior parte dell’anno in Germania mi disse “Sai, in Germania le case sono arredate tutte uguali: vanno tutti da Ikea dove i mobili costano poco ma alla fine una casa è la fotocopia dell’altra”.

Omologazione. Ikea ha appiattito la creatività e lo stile, non c’é dubbio. A distanza di anni è successo anche qui in Italia, lo vediamo anche sul web dando un’occhiata ai blog di arredamento: una miriade di proposte una uguale all’altra. Forse anche per ragioni di business, non saprei dire. Ma per il primo motivo per cui odio Ikea è proprio questo.

Poi c’é un motivo ambientale che va di pari passo con quello etico. Ikea, come altri colossi, produce in paesi poveri (o in via di sviluppo come dicono gli economisti) dove il valore del lavoro è minimo e dove i lavoratori non gli stessi nostri diritti. Niente maternità, malattia, orario di otto ore giornaliere.

Mi piange il cuore pensare che tra questi potrebbero esserci bambini oppure madri che stanno fuori casa 12 ore al giorno, senza vedere i figli, per uno stipendio ridicolo. Senza avere alternative.

Non sappiamo, forse lo immaginiamo, in quali condizioni lavora questa gente. Di sicurezza? Nutro forti dubbi sul fatto che esistano sistemi di sicurezza per cui i lavoratori vengano protetti da materiali tossici che oltretutto inquinano l’ambiente, non so se usano i guanti protettivi quando maneggiano taglierini per sagomare le suole delle scarpe. Non lo so, ma ci penso quando su un prodotto vedo stampato ‘Made in Bangladesh’.

Viviamo in un mondo contradditorio dove la povertà è al servizio della ricchezza (di noi popoli occidentali), dove è difficile scegliere in favore dell’ambiente e della dignità del lavoratore. Dobbiamo esserne consapevoli e cercare di limitare i danni perché se è vero che subiamo il mercato è altrettanto vero che noi, consumatori finali, possiamo influenzarlo.

Come? per esempio rallentando gli acquisti scegliendo prodotti che hanno una durabilità oppure scegliendo oggetti d’artigianato (il quale è legato a un’economia più lenta e naturale) oppure preferendo il vintage. Se ci pensi il nostro mondo è sovraffollato di oggetti che finiscono in discarica: produciamo troppi rifiuti non solo perché il mercato determina i nostri acquisti ma anche perché siamo noi stessi a non fare le scelte giuste.

Non ti ho però ancora detto perché amo Ikea. Il grande merito dell’azienda svedese è quello di aver fatto in modo che il design sia democratico: ciascuno può portare con sé, nella sua casa, un pezzo di design (… se sceglie bene ;-)). Vale a dire un oggetto che unisce funzionalità e bellezza e in più sa sopravvivere al tempo . Questo aspetto è senz’altro straordinario ed è il solo, secondo la mia idea, che può aiutarci a sopperire alle criticità che ti ho descritto sopra.

Per ridurre l’impatto ambientale (ogni oggetto prodotto ha un costo ambientale enorme) rallentando, di conseguenza, la produzione industriale dovremmo imparare ad acquistare oggetti Ikea di design: quelli che abbiano un futuro, una vita lunga, che sappiamo saranno di moda per lungo tempo.

Sarà un risparmio ambientale ma sarà anche un risparmio per te e poi aggiungici la soddisfazione di aver acquistato l’oggetto giusto. Non mi pare poco.

Seguendo questi pensieri ho creato la lista degli “oggetti giusti”.
Te la propongo in più puntate altrimenti il post risulterebbe troppo lungo. L’ho strutturata  prendendo esclusivamente i prodotti in vendita online (quando esce il catalogo lo prendo per studiarlo e mostrarti il resto) suddivisi per categoria. Oggi troverai tessili e illuminazione.

#TESSILI

Le lenzuola hanno una parte importante nell’arredo della camera da letto. Ecco la mia scelta: le lenzuola bianche – un grande classico indispensabile – poi ho scelto le lenzuola che acquistato io stessa (quelle a quadrettoni nere, grigie e bianche e quelle grigie e bianche) perché si adattano facilmente a qualsiasi ambiente e colore. Infine ho inserito un classico del design nordico: fiori neri su fondo bianco.

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Nella seconda griglia ho inserito lenzuola dal classico disegno scozzese e le righe, che vanno bene in tutte le salse. Se ami lo stile scandinavo ho scelto le lenzuola con il disegno verde, delicato e per niente invadente, e per uno stile country chic le lenzuola con le erbe di campo. Le adoro!

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Per i tessili in cucina ho scelto i canovacci: sono tutti in cotone, i primi sono davvero i tradizionali tessili che avevano le nostre nonne e poi due versioni più moderne ma che non ti annoieranno facilmente.

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Sempre per la cucina ho scelto tre tovagliette all’americana che trovo super carine. La prima è un classico di Ikea che trovi in vari colori: è gommata e la puoi pulire facilmente. La seconda è in cotone, senza fronzoli ma con un’originale taschina porta posate e infine la tovaglietta in rattan bella da usare in giardino o per creare una tavola stile boho.

Passiamo ai tappetti. E’ una passione che ho ereditato dal mio papà: mi piacciono molto quelli tradizionali, i kelim (tappetti senza pelo)  e i persiani in lana, ma apprezzo anche tappetti più moderni. Ikea ne ha molti di belli: nella prima griglia qui sotto trovi un kilim dal disegno geometrico, di seguito due tappetti dal gusto più moderno e infine un patchwork di tappetti tradizionali molto originale e artistico. Bello per donare un tocco di allegria e un tocco etnico alla casa.

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Altri due classici. la pelle di mucca e la pelle di pecora.

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E poi ci sono i tappetti tondi per creare angoli confortevoli mettendoci sopra una bella sedia a dondolo e vicino una cesta piena di riviste da sfogliare. Di quello giallo ci sono altri colori.

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#ILLUMINAZIONE

Le lampade a sospensione sono adatte da mettere sopra il tavolo da pranzo. Ne ho scelto tre: due in bambù per creare un’atmosfera morbida e una rossa per un ambiente di carattere.

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Nella mia scelta non poteva mancare il pallone di carta (l’ho messo in camera di Nicolò) e la lampada rustica in color verde menta.

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Ma veniamo ai grandi classici del design scandinavo, eccoli qui sotto. Sono belle lampade che si adattano bene a una cucina come a una camera da letto oppure un soggiorno.

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Per le lampade da tavolo e le lampade da terra la mia scelta è caduta sullo stile nordico e quello da lavoro.

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Riguardo all’illuminazione vorrei ancora segnalarti questa base per le lampade da tavolo a cui, poi, puoi applicare il paralume che preferisci. E’ interessante perché ha una bella forma e il vetro trasparente è un classico.

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Per finire ho creato la mia selezione di paralumi. Li adoro tutti, ma quello rosa (c’é anche grigio, molto carino) è il mio preferito 😉

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Eccoci arrivati alla fine, sabato prossimo selezionerò altri prodotti Ikea per migliorare i nostri acquisti. Spero ti sia utile: puoi lasciare un commento qui sotto, se ti va. Mi farebbe piacere conoscere la tua opinione sia su Ikea sia sui prodotti che ho selezionato.

Per restare in contatto con me puoi iscriverti gratuitamente alla newsletter in alto a destra, ti invio anche la guida al colore che ho scritto.
ciao, a presto
Benedetta

 

Ikea: come e cosa acquistare {parte 1°} ultima modifica: 2015-09-19T11:04:01+02:00 da Benedetta

2 Commenti

  • Rispondi Sabrina 22/09/2015 a 11:36

    Ciao Benedetta, concordo su tutto, i pro e i contro.
    Hai dimenticato un dettaglio importante: c’è uno spazio giochi dove puoi lasciare i marmocchi e farti un giro con calma.
    Io e mio marito ci andiamo in genere un volta l’anno, ma da quando viola ha compiuto 5 anni non è più una corsa contro il tempo come prima.
    Concordo anche sui tessili, io ho comperato un sacco copri piumone quando mi sono sposata e sembra nuovo, quelli della Bassetti si sono un po’ sbiaditi per i lavaggi.

    A presto

    • Rispondi Benedetta 23/09/2015 a 10:43

      … uff pensa che quello spazio non lo usiamo mai, Nicolò preferisce provare le camere dell’esposizione 🙂

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