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Come insegnare ai nostri bambini la diversità? Con Kahrù!

Quante volte ti è capitato di sentirti diverso? quante volte di sentirti estraniato?
Con tutto quello che comporta, soprattutto con la triste sensazione di non riuscire a creare un punto di contatto con il resto del tuo mondo.

Quante volte ti sei chiesto se il tuo bambino ha già sperimentato qualche piccola alienazione.
Di sicuro è già accaduto.
I bambini sanno essere così feroci quando sono in gruppo,
sanno sperimentare così tanta sofferenza quando poi restano soli.

Mi ricordo da bambina quando tornavo a casa dal collegio, il fine settimana.
Correvo incontro alle mie amiche, felice di rivederle e di giocare insieme, ma mi accorgevo di non far parte delle loro abitudini.
Ruotavo intorno a loro senza entrare nel loro mondo, ero ai margini. Avevo la sensazione di essere differente.

Nell’adolescenza mi hanno fatto sentire diversa le compagne di scuola superiore.
Sì, ero diversa. Montanara sprovveduta, mi mancavano tante esperienze soprattutto quelle più smaliziate.
Ero ancora una bambina e, se ci penso, a riguardarmi indietro, provo una grande tenerezza per quella bambina,
che ormai bambina nel vero senso della parola non era più, proprio quella che il professore di filosofia chiamava ‘pulcino’.

Capita anche da grandi di sentirsi diversi, di esserlo.
Ma quando succede, oggi, mi dico che va bene così. Sono felicemente diversa.
La vita mi ha insegnato che non è una cosa brutta, di cui vergognarsi.
Che ognuno ha il diritto di essere quello che é e se non vieni apprezzato, in fondo,
c’é qualche problema di prospettiva. Ridotta. Altrui.

Saper accogliere la diversità è un arricchimento, sempre.

Ora guardo il mio bambino e vorrei proteggerlo dalla derisione del gruppo, quella feroce che fa star male.
Perché quelle risa sono frutto di un insegnamento sbagliato. Da lasciar perdere con noncuranza e leggerezza.
Vorrei che, a sua volta, lui non lo facesse mai, che non facesse sentire diverso un compagno.
Sentirei di aver fallito, di non averlo educato alla differenza intesa come un tesoro.

Kahrù è un orso bianco e ha a un solo amico, uno scoiattolo simpatico e intelligente.
Vive in mezzo a un gruppo nutrito di orsi.  Tutti bruni, una bella pelliccia color cioccolato.
Kahrù è ai margini, costituisce un pericolo per il gruppo: un orso bianco in mezzo al bosco si nota con facilità.
I cacciatori sono sempre in agguato. Ma un giorno arriva l’inverno e la neve e mentre gli orsi bruni vanno in letargo,
Kahrù va a caccia. Per tutti.

 

La situazione si capovolge, la prospettiva cambia.

Come le idee, per fortuna. Kahrù è un abile cacciatore, tanto quanto gli orsi bruni.

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Le illustrazioni di questo libro sono di una bellezza disarmante.

Per lo più bianche e marroni. Con lo scoiattolino che porta un po’ di colore tra le pagine e nella vita di Kahrù.

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E voi? quali sono le occasioni che vi fanno sentire diversi?
Come parlate della diversità ai vostri bambini?

Kahrù edito da Valentina Edizioni
Testo di Paolo Ligabue
Illustrazioni di Matteo Pagani
Progetto grafico di Paolo Ligabue e Matteo Pagani

Come insegnare ai nostri bambini la diversità? Con Kahrù! ultima modifica: 2014-12-28T15:56:43+01:00 da Benedetta

6 Commenti

  • Rispondi Eva 30/12/2014 a 21:07

    Hai ragione, disarmante è il termine esatto per descriverle. Bellissime!
    Buon anno nuovo fin da ora Benedette, un bacio.

    • Rispondi Benedetta 30/12/2014 a 21:46

      Grazie Eva,
      mi fa piacere il tuo passaggio. Sempre!
      Buon anno anche a te.

  • Rispondi Paolo 21/01/2015 a 14:40

    Ciao Benedetta, sono Paolo Ligabue (autore di Kahrù) vorrei ringraziarti per aver segnalato la nostra storia come “strumento” per insegnare ai bambini la diversità. Quello di Kahrù è un messaggio semplice ma importante ed è bello notare che qualcuno (come te) lo abbia colto in pieno con attenzione e sensibilità.

    • Rispondi Benedetta 21/01/2015 a 15:01

      Grazie. Grazie per questo regalo!

  • Rispondi Laura 12/02/2015 a 14:57

    Ciao Benedetta, condivido molto quello che hai scritto su come ti sentivi percepita nella tua infanzia e adolescenza, sei fortunata comunque perché sei una persona speciale, con una sensibilità maggiore probabilmente. Le illustrazioni sono molto belle, complimenti agli autori, ve lo dice una illustratrice…
    Laura

    • Rispondi Benedetta 12/02/2015 a 15:12

      grazie Laura.
      Anche le tue illustrazioni sono molto belle.

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