LIFE + STYLE, PAESE CHE VAI ARTIGIANO CHE TROVI

Appunti di viaggio, Roma con famiglia

Oggi dopo una bella pausa torna la rubrica ‘Paese che vai, artigiano che trovi’.
Vi racconto il mio soggiorno a Roma per il ponte dell’Immacolata: quattro giorni speciali,
ecco i miei appunti di viaggio con gli indirizzi che ho raccolto per voi e spero possano servirvi.

Le mie vacanze, per quanto mini, partono sempre dall’idea che preferisco vivere i luoghi e le persone,
cercare posti caratteristici per gustare cibo locale, per visitare mercatini, scoprire artigiani.
Anche adesso mio marito e io continuiamo a viaggiare con questo spirito perché a entrambi interessa più l’esperienza del viaggio che del monumento in sé. In più ora c’é Nicolò, vorrei che rimanesse il ricordo e l’esperienza di aver visitato un posto sconosciuto con i propri genitori. Perché sia sempre curioso, perché abbia il desiderio e il gusto della ricerca. Di cose nuove, diverse dalla sua piccola realtà.
Ricordi ed esperienze che a me mancano, perché nella mia famiglia di origine non c’é stata l’abitudine al viaggio.

Una sera Pier, rientrato dal lavoro, mi ha chiesto di andare a Roma. Già da un po’ di tempo lo assillavo per una pausa.
Certo non mi aspettavo che proponesse Roma, per cui è stata una vera e proprio sorpresa: sono esplosa di felicità!
Avevo bisogno di rilassarmi, cambiare aria, immergermi nella gente, godermi il mio frugoletto senza l’ansia di dover sempre fare altro.
Detto, fatto siamo partiti con il treno da Mestre arrivando, in sole tre ore e mezza, a Roma Termini  e poi con la metropolitana
abbiamo raggiunto il rione Prati dove si trova il Bed&Breckfast ‘Life in Rome’ (via delle Milizie 140). Qui ci ha accolti Marco, compagno di Serela – la titolare:
è stata un’accoglienza calda e amichevole, gentile e discreta. Marco ci ha fornito tantissime informazioni utili per muoverci in città.
Ci ha mostrato la camera, confortevole e spaziosa. Da Serena siamo stati proprio bene. Per la cura e la pulizia, ho apprezzato tantissimoi fiori freschi
nella saletta delle colazioni e il tulipano (fresco!) in bagno. Abbiamo gustato le ottime brioche della colazione e il cappuccino con la schiumetta cremosa!
Di Roma questo è il primo indirizzo che vi consiglio.

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Del rione Prati mi sono piaciute anche altri luoghi.
E’ una zona tranquilla con i suoi posti interessanti a partire dal palazzo dove si trova il B&B di Serena che risale agli inizi degli anni Trenta del secolo scorso
(nel B&B non c’é traccia di questa storia perché è completamente restaurato … peccato!).
Sull’androne le bucchette delle lettere in legno e vetro, la pavimentazione in pietra, i soffitti altissimi e la cabina del portiere sono spettacolari, risalgono al 1936:
creano un’atmosfera vintage incredibile, sembra di vivere in un film di Lucchino Visconti.
Ho guardato e riguardato più volte questo spazio pensando a come fotografarlo (sto frequentando un corso di fotografia e so che anche il mio maestro approverebbe un’ambientazione simile),
ma il risultato è stato scadente…accidenti a me!

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Fuori dal palazzo il quartiere ha un’aria residenziale ma non popolare, ci sono altri palazzi con interni (eh sì ho sbirciato) curati, sempre risalenti agli anni 20/30.
In effetti il rione è stato l’ultimo realizzato e doveva accogliere le strutture amministrative del Regno d’Italia ed essere una zona residenziale per i funzionari dello stato.
La particolarità è che, pur essendo vicinissimo al Vaticano, non si vede la cupola della Basilica di San Pietro.
Questo perché l’impianto urbanistico stradale fu studiato in modo tale che nessuna delle nuove vie avesse come sfondo la cupola,
a testimonianza dei rapporti tesi tra il nuovo stato italiano e la Santa Sede nell’epoca precedente la firma dei patti lateranensi.

Tornando ai giorni nostri, nel rione ci sono sicuramente due indirizzi di cui prendere nota.
Il panificio Dolce Maniera in via Barletta 27. E’ famosissimo in tutta la città e anche fuori.
Da questo posto si sfornano brioches, biscotti, pane, dolci venti quattro ore su venti quattro per 365 giorni all’anno, rifornisce i migliori alberghi della città.
Anche il B&B di Serena, da cui dista a pochi passi e questa posizione favorevole ha fatto sì che Nicolò abbia mangiato tantissimi bomboloni mignon per merenda. Buonissimi!
Il panificio è sempre affollato perché oltre la bontà dei lievitati il prezzo è bassissimo.
Qualità e prezzo sono i punti di forza di questo panificio che altro non è che … uno scantinato con annesso il laboratorio.
Assolutamente da provare!

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Dal dolce al salato, ecco il mio secondo indirizzo nel rione dei Prati che è anche risultato essere uno dei migliori che ho provato in tutta la città.
E’ l‘osteria Gallo Brillo in via delle Milizie 116, ristorante preferito da Nicolò per l’atmosfera scherzosa e amichevole, molto romana, e la semplicità della cucina tradizionale.
Una semplicità che si respira anche nell’ambiente, con  il grande bancone in marmo e legno, il retro costituito da due stipiti che il proprietario ha recuperato da un rigattiere e dove ha inserito delle mensole dove ci sono bottiglie di liquori.
Sulle pareti sono appese vecchie targhe pubblicitarie di latta che conferiscono al locale un’atmosfera rustica. Come i piatti serviti: da provare soprattutto i primi – gustosi senza essere troppo elaborati – come gli gnocchi fatti in casa con broccoli e mozzarella di bufala (Nicolò ne ha mangiati una montagna), la pasta all’amatriciana, la cacio e pepe.
L’osteria è frequentata per lo più da romani e non da turisti, questo a me piace proprio tanto perché è un osservatorio privilengiato della vita delle persone del luogo, delle loro abitudini, dei loro gusti.
Posso dire che è stata la trattoria preferita da me e dalla mia famiglia.

Abbandonato rio Prati abbiamo cercato di seguire il mini itinerario ‘formato famiglia’ che abbiamo messo a punto.
Come ogni capitale anche Roma va ‘camminata’ per non perdere la sua bellezza, ma con un bambino di 5 anni è non è però facile.
Come fare? Alternare autobus, metropolitana e qualche scarpinata è un’ottima strategia per riuscire a vedere tanti luoghi della città.
In questo modo Nicolò, che è pur sempre un bambino di cinque anni, è riuscito a sostenere il ritmo della visita.
Ha avuto i suoi momenti di sconforto – “Voi avete le gambe più lunghe delle mie … mi fanno male i piedi … questa strada è lunghissima “- ma, nel complesso, posso dire che è stato un eccellente maratoneta.
Ripensandoci, in una delle quattro giornate abbiamo percorso tutta via Condotti arrivando al Quirinale e da qui siamo ritornati in Piazza di Spagna per prende il metrò.Sono davvero chilometri. Che tenerezza mi ha fatto!

Non ci siamo fatti mancare il Colosseo, dove vale la pena mettersi in fila per entrare perché è un monumento incredibile, maestoso e ingegnoso, che fa riflettere sulla grandezza di Roma imperiale.
Da qui si può godere una vista di monumenti bimillenari, come l’Arco di Tito e le rovine affascinanti che si estendono nella zona che va dal Colosseo al Campidoglio.

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Usciti dal Colosseo vi consiglio una visita alla Basilica di Santa Francesca Romana che si trova al di là dell’unica strada romana calpestabile, che costeggia il Colosseo sul lato dell’ingresso.
I colori, blu e rosso intenso del soffitto sono straordinari,la pavimentazione che riproduce disegni geometrici neri, rossi, bianchi. Al centro c’é la statua di Santa Francesca con il suo angelo custode che le si mostrava per illuminare le sue mentre leggeva e studiava. L’illuminazione è diventato anche il motivo per cui santa Francesca è diventata protrettrice degli automobilisti e a Roma si

Di monumenti ne abbiamo visti tanti altri, sicuramente i più ‘grossi’. Dal Pantheon alla colonna di Traiano, dal Quirinale alla fontana di Trevi. Dentro e fuori per le vie e le piazze, di epoca in epoca: Roma è una stratificazione di civiltà diverse ognuna delle quali ha lasciato un segno di sé. Siamo andati anche a visitare la Basilica di San Pietro. Ci siamo messi in coda – pensavo sarebbe stato più terribile – e una volta entrati abbiamo scorazzato in un lungo e in largo incantandoci davanti alla Pietà di Micheleangelo con il naso all’insù, verso  il Cupolone. E poi con il naso all’in giù, perché Pier e Nicolò hanno percorso 300 scalini per arrivare fino in cima. Io no, proprio no. Quelle scale così strette, quelle finestrelle minuscole, il continuo girare su stessi a cui costringe la scala a chiocciola mi hanno fermata e sono rimasta a metà cupola.

Nicolò dopo 300 scalini …. bello fresco come solo un bambino sa essere!

A questo punto vi starete chiedendo se ho trovato qualche artigiano.
In realtà ho trovato poco ma, comunque, interessante. Ecco gli ultimi indirizzi che vi segnalo.

Silvera Profumi d’Autore in via di Ripetta 122. E’ un luogo speciale per nasi raffinati come mia cugina P., che mi ha insegnato ad apprezzare i profumi creati da profumieri, artigiani del profumo per intenderci come il nostro italianissimo Lorenzo Villoresi!
Ormai da anni utilizzo questo genere di fragranza e vi assicuro che se allenate le narici a questi odori non li lascerete più.
Non so come dire, ma credo che si raggiunga un livello superiore di sensibilità olfattiva.
All’intero di Silvera troverete anche i profumi del Laboratorio Olfattivo, un’officina artistica dove si creano in libertà nuove fragranze.
Domenica 14 dicembre Silvera compie un anno e lo festeggia: è l’occasione per provare ad avvicinarsi al mondo affascinante del profumo artigianale.

 

 

Boutique ZeroSei via degli Uffici del Vicario 36. Questo è negozio di abbigliamento artigianale per bambini dagli 0 ai 6 anni.
Pensate che l’ho conosciuto prima online e, a Roma, mentre passeggiavamo l’ho visto e riconosciuto: sono entrata per verificare le impressioni che ho avuto online e posso confermare che gli abitini sono esteticamente bellissimi e ben fatti. Si possono trovare abiti realizzati dalla sarta della boutique. Veri capolavori da indossare per le occasioni speciali, come il battesimo, e da conservare: sono quelle cose che hanno il sapore dell’antico baule dove riporre solo quel che vale.

 

 

 

Ottica Spiezia via del Babbuino. E’ stata una sorpresa quando, facendo due passi vicino a Pizza del Popolo, me la sono ritrovata davanti, perché, lavorando nel campo dell’occhialeria, la conoscevo già da prima. Dal 1967 quest’ottica piccolissima vende occhiali artigianali, molti dei quali realizzati nel Distretto dell’occhiale bellunese … giusto l’ambiente in cui lavoro. Un passaggio è d’obbligo, anche solo per guardare: di occhiali così è difficile vederne in giro, sono prodotti di nicchia come gli occhiali con la tela di ragno che si dirama intorno agli occhi. Bellissimi!

Hai in previsione un viaggio a Roma? Come organizzi i tuoi viaggi?
Se decidi di provare gli indirizzi che ho elencato fammi sapere come è andata.

 

Appunti di viaggio, Roma con famiglia ultima modifica: 2014-12-11T09:28:30+01:00 da Benedetta